Serie A TIM

JUVENTUS: LE PRIME PAROLE DI MISTER SARRI

Maurizio Sarri, neo tecnico della Juventus, ha rilasciato un'intervista al canale ufficiale del club, parlando della sua nuova avventura, dei suoi obiettivi, dell'eredità di Allegri e della prossima stagione.

La prima sensazione arrivando alla Juventus è la consapevolezza di essere arrivato in un club importantissimo. Poi le sensazioni al di là della squadra le danno le persone. Ho visto un gruppo coeso, di grande mentalità e determinazione. È questa gran determinazione ad avermi convinto”.

Sugli allenatori della Serie A TIM 2019/2020: "C'è il ritorno di Antonio Conte in una società importante, l'avvento di Giampaolo finalmente in una società di altissimo livello. C'è Ancelotti al Napoli e l'arrivo di Fonseca da valutare con attenzione, è un ragazzo con grandi doti. A Sassuolo abbiamo De Zerbi, un giovane emergente di grande talento, poi non voglio dimenticare nessuno ma a livello di allenatori la sensazioni è che sia una di quelle stagioni in cui si può innescare qualcosa di nuovo, qualche tendenza nuova".

Sugli obiettivi: "È un'eredità difficile, è una società che ha vinto tanto. Sarà difficile ripetere i risultati di questi ultimi cinque anni, anche numericamente. Il tentativo deve essere quello di dimenticare tutte queste responsabilità, divertirsi e far divertire. E possibilmente allungare la sequenza delle vittorie e dei risultati positivi".

Sulla corsa alla Champions League: "Bisogna vivere l'Europa per quello che è, una Juventus così straripante in Italia fa pensare a tutti che possa esser lo stesso in Europa, purtroppo oggi il nostro movimento non è questo. A livello europeo la Juve è una delle dieci società top. Poi è chiaro che si sta parlando dei massimi sistemi, alla fine quando ti alzi la mattina l'obiettivo è uno: vincere”.

Il tecnico ha poi riconosciuto l’importanza dell’allenatore all’interno di un team, in cui prevale la qualità dei giocatori: “È più facile per un grande giocatore far diventare grande un allenatore che per un grande allenatore far diventare grande un giocatore normale. A 35 anni quando cominci pensi di poter incidere in maniera feroce, poi con l’esperienza ti rendi conto che incidi fino a un certo punto, poi il resto lo fanno i giocatori”. A livello di gioco Sarri cercherà di non perdere quanto di buono ha lasciato il suo predecessore Allegri: “Tenteremo di giocare più palloni, questa è una filosofia di gioco. Vorrei che però la squadra tenga alcune caratteristiche di Allegri, che a tratti ti dava la sensazione di poterla mettere sotto, e poi ti schiacciava. Saper reggere quando si viene messi sotto è una qualità importante. Non dobbiamo perdere il 90% di cose positive che c’era nella squadra quest’anno”.

(Foto Getty Images)

www.juventus.com



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