Serie A TIM

INTER: LE PAROLE DI MAROTTA E CONTE

Si è tenuta ieri, presso il nuovo Inter HQ, la conferenza stampa di Giuseppe Marotta e Antonio Conte, in vista della nuova stagione sportiva.

"Il fatto di essere usciti dal Settlement Agreement è un buon viatico per il futuro, è la dimostrazione di come la Società ed il Management abbiano lavorato bene per amore dell'Inter. Un merito che va ascritto al Management che mi ha preceduto, rappresentato qui da Alessandro Antonello e Piero Ausilio - ha esordito il CEO Sport nerazzurro -. Ora si riparte e abbiamo il diritto di scegliere gli uomini che compongono il progetto e i valori della vita di questo club. Ogni traguardo è ottenuto perché qualcosa di importante è stato fatto. I valori sono la cultura del lavoro, declinata in disciplina, ordine e rispetto; il secondo è la cultura della vittoria che tutti insieme dobbiamo cercare di riportare nuovamente; il terzo è il senso di appartenenza che ti fa amare questi colori e la maglia".

Sulla scelta del nuovo tecnico: "Quando parlo di uomini intendo sottolineare quello che abbiamo fatto: al mio fianco c'è Antonio Conte, la figura dell'allenatore è fondamentale per tutto quello che riesce a dare, supportato dalla Società. La mia conoscenza deve tener conto dei risultati che lui ha ottenuto da calciatore, da allenatore, da selezionatore. In lui ci sono i valori che ho illustrato poco fa, che vogliamo estendere a tutta la Società e ai giocatori per dare tante soddisfazioni ai nostri tifosi".

"L'idea è stata condivisa con Piero Ausilio, poi con Alessandro Antonello e con il Presidente: riteniamo che una figura come la sua sia ideale per il momento storico dell'Inter, per il profilo vincente che ha. Non abbiamo avuto dubbi, non abbiamo interpellato nessun altro allenatore, terminato il campionato abbiamo dato seguito ai primi incontri con la stesura di un contratto. Tra uomini di calcio abbiamo fatto in fretta a stilare un programma molto ambizioso. È stata la condivisione di un'idea, avuta dalla società Inter e quindi condivisa da proprietà e presidenza per un motivo: Conte impersonificava il miglior profilo per la nostra esigenza".

Sul suo operato: "Sono arrivato in punta di piedi e mi sono messo accanto al Management di grande livello che già c'era, il mio compito è quello di condividere il voler alzare l'asticella e portare dentro tutte le qualità umane, di stimoli e motivazione che sono fondamentali in un club oggi per avere una mentalità vincente. Non serve darla solo alle componenti tecniche ma anche a tutte le componenti che la circondano. Con il collega Alessandro abbiamo il compito di scegliere gli uomini che definiscano un progetto vincente, sono molto fiducioso per il futuro".

Infine Marotta conclude dando il bentornato a Gabriele Oriali, First Team Technical Manager nerazzurro "A conclusione di questa importante conferenza vorrei dare il bentornato ad un grande dirigente che è Lele Oriali, il suo ritorno porterà giovamento a tutti noi".

 

Insieme al CEO Sport Giuseppe Marotta era presente anche Antonio Conte, nuovo allenatore dell'Inter.

"Scegliere l'Inter è stato semplice, sono in una Società tra le più importanti al mondo e ci siamo trovati ad avere subito la stessa visione - ha esordito il tecnico nerazzurro -. Condividere le ambizioni è stato molto importante per me, pur sapendo che ci attende un percorso di fatica e di sudore. Obiettivi? Non mi pongo mai limiti, anche perché non voglio creare alibi. Sappiamo di dover lavorare tanto e meglio degli altri per colmare il gap che si è creato negli ultimi anni. Dobbiamo partire con l'ambizione di dare il meglio di noi stessi, per non avere recriminazioni, poi vedremo cosa accadrà. Questa è una bellissima avventura, che mi permette di tornare in panchina dopo un anno di inattività per lavorare con un club di grande tradizione".

"Abbiamo una base importante e toccherà a me dare un apporto significativo, come ho sempre fatto nelle precedenti gestioni - ha aggiunto il Mister -. So di avere una grande responsabilità, nei confronti delle persone che mi hanno scelto, nei confronti del club e dei tifosi. Dividerò queste responsabilità con i miei calciatori, dovremo parlare poco e lavorare tanto. 'Testa bassa e pedalare' dovrà essere il nostro motto. Dobbiamo essere concentrati sul nostro obiettivo, per garantire stabilità. Solo lavorando tutti insieme possiamo ottenere tanti punti in più rispetto alle ultime stagioni. Non ho la bacchetta magica ma toccherà a me indicare la strada e sarà importante che tutti seguano questo percorso. Serviranno spirito di sacrificio, ferocia, passione e grande voglia di lavorare se vogliamo una stagione da protagonisti, come è nelle nostre intenzioni. Se qualcuno non ha questo tipo di ambizione, è giusto che si faccia da parte. Confido molto nella nostra rosa e nelle capacità dei nostri giocatori. Colgo anche l'occasione per ringraziare Luciano Spalletti per il suo lavoro, grazie a cui l'Inter ha ritrovato il palcoscenico europeo più importante per due stagioni consecutive. Se l'anno prossimo avremo l'opportunità di giocare la Champions League è anche merito suo. Dovremo essere contenti di sudare e di inseguire l'obiettivo dell'eccellenza. Non sarà semplice, ma vogliamo tornare a essere competitivi, come succedeva qualche anno fa".

"Quando sono arrivato alla Juventus, il club era reduce da due settimi posti consecutivi, il Chelsea aveva chiuso il campionato precedente al decimo posto. Ma non è giusto fare i paragoni con il passato perché tutte le esperienze sono diverse tra loro. L'importante è non porsi limiti, in ogni competizione. E, se anche abbiamo l'1% di possibilità di vincere, dovremo lavorare su quella percentuale. Perché l'impossibile diventi possibile dobbiamo lavorare tanto, sotto tutti i punti di vista. Quello che posso promettere oggi ai tifosi è che daremo tutto noi stessi perché si possa costruire qualcosa di importante, qualcosa che rispecchi l'Inter, in modo che i tifosi possano essere orgogliosi della nostra squadra. Da domani cominceremo a lavorare e sarà importante per me iniziare a confrontarmi con i giocatori, trasferire le giuste sensazioni. Per fare qualcosa di straordinario avremo bisogno di uomini straordinari, giocatori che pensano al "noi" prima che all' "io". E noi stiamo cercando questo".

(Foto FC Internazionale Milano)

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