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BROCCHI: "ALLENARE IL MILAN E' IL MASSIMO"

Così ieri sera l'allenatore del Milan, Cristian Brocchi, durante la diretta di Tiki Taka su Italia 1:

"Mihajlovic ha lasciato la cultura del lavoro. Di qui alla fine del Campionato mi piacerebbe vedere i ragazzi come mi hanno seguito in questi giorni. Dipenderà da noi, siamo avanti. Vorrei che l'atteggiamento visto a Genova ci sia anche nelle prossime partite. Bacca è un grandissimo attaccante, vede la porta come pochi. Su quella rabona... Ma ha personalità e non puoi essere contento quanto tira fuori un gol del genere. Ma sono più contento per l'atteggiamento".

"La classifica? E' un discorso difficile, sono appena entrato a far parte di questo gruppo, non sarebbe un bel gesto parlare. Adesso ho trovato un gruppo che dal punto della vista della voglia e della personalità è molto più di quanto si diceva. La colpa non è di chi allenava ma di una serie di situazione che si sono messe insieme. La speranza è che possano dare tutto da qui alla fine dell'anno, se lo meritano".

"Il futuro non lo vivo come una pressione, ho l'opportunità di allenare un top club come il Milan ed è la cosa migliore che potesse capitarmi, sto facendo il massimo che posso fare e lo farò fino all'ultimo giorno, che sia il 21 maggio o fino non si sa quando. Vorrei rimanere per sempre, entrare nella storia del Milan, ma non penso a quello che sarà. Penso a raggiungere gli obiettivi del Milan con la massima serenità. Allegri lo conosco come allenatore, so quali sono le sue idee. Ho avuto la fortuna di conoscere le persone con cui lavora, ero sicuro avrebbe fatto un buon lavoro".

"Il trequartista è l'interpretazione che voglio dare al mio calcio, mi piace un calcio offensivo. Dirlo a voce è semplice, poi la squadra va allenata tutti i giorni per far sì che questo succeda. Penso che basti guardare i risultati che ha ottenuto Sarri dal punto di vista del gioco, credo anch'io in questo. Balotelli ha avuto un problema che l'ha condizionato, c'è da dare questa attenuante. Nella sua carriera può ha avuto dei momenti difficili, ma lo vedevo prima di diventare allenatore e ora, ti guarda con uno sguardo vero ed è motivato e determinato. Io? Sono uno molto spontaneo, dico quello che penso ai ragazzi. Ho cercato di instaurare con loro un rapporto. Ho trovato un gruppo disponibile che aveva voglia. Li ho ringraziati per questo".

(Foto LaPresse)

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