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BOATENG: "MATURO, MOTIVATO E HO SCELTO LA 10"

La Fiorentina ha presentato il suo numero 10 per la prossima stagione: Kevin Prince Boateng.

Qual è stato il Boateng migliore durante la tua carriera, tatticamente parlando e poi qual è il progetto tecnico con la Fiorentina?
"Io mi sono sempre divertito tantissimo a stare davanti alla porta, come attaccante esterno o punta. Mi piace fare gol e assist. Questo credo sia anche l’idea del mister e della società. Poi sarà il mister a decidere in quale ruolo".

Un giocatore come Boateng ha una sua storia, arrivi alla Fiorentina a 30 anni, perché?
"Le motivazioni, nonostante l’età, ce le ho da solo. Poi quando ho ricevuto la telefonata di Pradè e mi ha detto vieni da me ho subito deciso. Queste sono le cose che mi piacciono. Voglio aiutare una squadra giovane, migliorare ancora e giocare bene anche per la famiglia che mi guarda sempre e non voglio certo fare brutte figure".

Hai detto che vuoi fare qualcosa di bello prima della conclusione della carriera, adesso come sta Boateng dopo l’esperienza di Barcellona e Sassuolo?
"I primi sei mesi sono andati bene a Sassuolo. Poi al Barcellona avrei voluto fare meglio, ma mi sono portato a casa tante belle esperienze che mi hanno migliorato. Anche per questo voglio ringraziare la Fiorentina, Pradè, Joe Barone che hanno avuto fiducia in me. Io voglio divertire e far divertire. Il mio obiettivo è che la gente torni ad entusiasmarsi guardando giocare la Fiorentina".

Qual è il progetto che le hanno prospettato?
"Il progetto è quello di costruire una squadra capace di stare assieme per far crescere i giovani e vincere qualcosa. Anche per questo arriveranno due o tre giocatori d’esperienza. Per i tifosi i dubbi su di me ci possono anche essere perché ho vestito molte casacche di diverse squadre, eppure fin dal ritiro di Montecatini mi hanno subito accolto molto bene".

A Firenze anche per una questione di sentimenti?
"Avevo una proposta dalla Germania, ma poi mi hanno chiamato il presidente Commisso, Joe Barone e Pradè. Mi hanno convinto pronunciando parole giuste e importanti. Poi c’è anche l’aspetto familiare che mi ha riavvicinato all’Italia… E mi hanno detto che a Firenze si mangia bene".

In passato hai giocato con grandi campioni, su Chiesa qual è il tuo giudizio?
"Lui è stato subito molto aperto con me, mi ha dato il benvenuto. Sapevo che era forte ma ho visto in allenamento che è fortissimo, non so chi possa fermarlo: se si allena con la testa giusta diventerà un fenomeno. Non vedo l’ora di giocare con lui e sono contento che sia rimasto a Firenze".

Alla Fiorentina con quale numero di maglia giocherai?
"Con il numero 10. So che a Firenze ha un valore importante ma sono serio e anche questo servirà per dare sempre il massimo. Mi hanno detto che chi la indossa dovrà assumersi tante responsabilità, io sono pronto".

L’esperienza al Barcellona:
"Sicuramente mi ha dato tanto, allenarsi e giocare con quei grandi campioni è qualcosa di fantastico. Sono andato via un po’ triste perché volevo fare e dare di più ma ci sono stati anche molti aspetti positivi. Loro sono il top".

Che impressione hai avuto della Fiorentina dello scorso anno e cosa puoi portare a questa squadra?
"Se c’è una cosa che non mi manca è la personalità. Sicuramente lo scorso anno ci sono state delle difficoltà ma non guardiamo al passato, solo al futuro dove vogliamo fare bene e giocare con la testa libera. Non vedo l’ora d’iniziare".

In attacco troverai anche un giocatore giovane e promettente come Dusan Vlahovic…
"Fortissimo anche lui, fa cose che non fanno in tanti. Ha tutto per diventare un ottimo giocatore. Per come si muove mi ricorda Ibrahimovic. È veramente forte, vorrei aiutarlo a convincersi che può diventare un giocatore fortissimo già in questa stagione. Lo terrò sotto osservazione".

Arrivi dal Sassuolo assieme a Pol Lirola, che tipo di giocatore è il difensore spognolo?
"Da quando sono arrivato a Sassuolo lui ha imparato molto, è diventato anche molto veloce. È sicuramente uno dei terzini più forti che ci siano. E’ un elemento molto importante per questa Fiorentina".

Pradè dice che è maturato molto, in cosa?
"Sono cresciuto. Se uno a 30 anni continua a fare le stupidaggini fatte da giovane è giusto che resti a casa. Prima da giovane ero un po’ ‘pazzo’, adesso ho imparato e ho la testa giusta per sapere come e quando fare le cose".

(Foto ACF Fiorentina)

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